Ex Cave Danesi “Sito di Interesse Comunitario”

Fornaci Laterizi Danesi è fermamente convinta che sia possibile realizzare attività estrattiva mantenendo un comportamento rispettoso nei confronti dell’ambiente: sin dagli inizi della sua attività, cominciata negli anni ’60, il gruppo Danesi si è sempre impegnato in attività di riqualificazione vegetazionale delle aree perimetrali ai bacini di cava.

Il rispetto e l’attenzione di Fornaci Laterizi Danesi nei confronti del territorio proseguono anche dopo l’esaurimento delle stesse cave. È grande motivo d’orgoglio per il gruppo Danesi, aver attuato interventi di compensazione ambientale superiori agli usuali standard ed essere responsabile della nascita della principale oasi naturalistica nel territorio dell’alto cremasco: il Sito di Interesse Comunitario ex cave Danesi.

Collocate nei pressi del “Naviglio di Melotta” nei comuni di Romanengo, Soncino, Casaletto di Sopra e Ticengo, le ex cave Danesi sono state riqualificate per costituire un’area di notevole interesse naturalistico ed ecologico. Si tratta di una zona umida unica nell’intero territorio provinciale, tanto che la Regione Lombardia (con D.G.R. n. 8/1876 del 2006 e s.m.i.) ha dichiarato le Ex Cave Danesi “Sito di Interesse Comunitario” (SIC), individuandolo secondo i criteri della Direttiva Habitat dell’Unione Europea (92/43 CEE), parte integrante del progetto Rete Natura 2000.

Nello specifico, la loro straordinaria particolarità è quella di essere caratterizzate da zone umide formatesi grazie a diversi battenti idrici e circondate da tipiche vegetazioni arboreo-arbustive: acquatica, elofitica, vegetazione dei prati umidi, vegetazione di formazioni igrofile a salici arbustivi. Queste aree rappresentano il luogo idoneo per la sosta, lo svernamento, la nidificazione e la riproduzione di numerose specie faunistiche: invertebrati, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. All’interno del sito tutelato sono segnalati anche tre habitat di interesse comunitario: l’HABITAT COD. 3150, caratterizzato da laghi naturali ricchi di microrganismi, l’HABITAT COD. 91E0, degno di nota per la vegetazione di saliceti arborei e l’HABITAT COD. 91F0, ricco di foreste miste.
Per limitare possibili alterazioni ambientali provocate dalla frequentazione non regolamentata di questi habitat, una loro parte è stata destinata ad una tipologia di pesca sportiva a basso impatto ambientale.

Tutto ciò dimostra la reale sensibilità di Fornaci Laterizi Danesi verso l’ambiente e la concreta possibilità di realizzare attività estrattive valorizzando, e non depauperando, la qualità del territorio.

RIPOPOLAMENTO FLORA

Vegetazione acquatica

Laghi di cava

La vegetazione acquatica è presente all’interno dei laghi di cava ed è caratterizzata da macrofite acquatiche. Le specie caratteristiche sono Ceratophyllum demersum, Lemna sp. pl., Potamogeton sp. pl. e Najas minor.
Dal punto di vista fitosociologico, le comunità pleustofitiche presenti sono inquadrate nella classe Lemnetea e negli ordini Lemnetalia minoris e Utricularietea minoris, mentre le comunità rizofitiche presenti risultano incluse nella classe Potametea e nell’ordine Potametalia.

Vegetazione elofitica

Lungo i bordi dei laghi di cava

La vegetazione elofitica o canneto è la tipologia vegetazionale presente lungo i bordi dei laghi di cava, ove forma cinture tendenzialmente concentriche.
Queste formazioni sono caratterizzate da specie quali Phragmites australis, Carex sp. pl., Schoenoplectus sp. pl., Typha latifolia, Eleocharis palustris e Juncus sp. pl.
Le elofite sono frequentemente a contatto con la vegetazione acquatica a idrofite, situate a profondità maggiori e più vicine al centro dello specchio d’acqua.

Vegetazione dei prati umidi

Substrati argillosi e fangosi

La vegetazione dei prati umidi particolarizza gli ambienti, in cui si sviluppa quella vegetazione erbacea che riesce a colonizzare i substrati argillosi e fangosi ricchi di nutrienti, e che sopportano brevi periodi di sommersione e ristagni idrici superficiali.
Le specie presenti sono Carex hirta, Potentilla reptans, Lotus tenuis e Taraxacum officinale. In alcune aree la formazione igrofila a salice è intervallata a queste radure.

Formazioni igrofile

Lungo le sponde dei laghi di cava

Le formazioni igrofile a salici arbustivi sono formazioni a struttura prevalentemente lineare, situate lungo le sponde dei laghi di cava e lungo alcune rogge e canali.
Sono costituite da salice grigio (Salix cinerea), salice fragile (Salix fragilis), salice da ceste (Salix triandra), pallon di neve (Viburnum opulus), sambuco nero (Sambucus nigra), sanguinello (Cornus sanguinea) e biancospino (Crataegus monogyna).

Habitat di interesse comunitario

Tre habitat principali

All’interno del Sito tutelato, sono segnalati 3 habitat di interesse comunitario, di cui uno prioritario (Allegato I Direttiva Habitat 92/43/CEE):

HABITAT COD. 3150

Laghi eutrofici naturali con vegetazione del magnopotamion o hydrocharition.
Si tratta di popolamenti paucispecifici di pleustofite e idrofite sommerse di acque ferme permanenti, anche di livello stagionalmente variabile. Tali popolamenti richiedono una buona illuminazione che permetta alle idrofite sommerse di resistere anche nei momenti di sicura torbidità delle acque.

HABITAT COD. 91E0

Torbiere boscose foreste alluvionali con alnus glutinosa e fraxinus excelsior (alno-padion, alnion incanae, salicion albae).
Si tratta di un habitat di interesse prioritario appartenente al Salicion albae. I saliceti arborei necessitano di acqua, di una falda acquifera alta, non stagnante e livello stagionalmente variabile.

HABITAT COD. 91F0

Foreste miste riparie di grandi fiumi a quercus robur, ulmus laevis e ulmus minor, fraxinus excelsior o fraxinus angustifolia (ulmenion minoris).
Habitat di foreste miste, caratterizzate da una combinazione di più specie arboree; tra le più frequenti e costanti: farnia, olmo, pioppo bianco, pioppo nero, pioppo grigio, acero campestre, ciliegio selvatico, carpino bianco e orniello. La dominanza di una o più delle dette specie è determinata da più fattori: condizioni ecologiche naturali, soprattutto collegate con la profondità della falda freatica e la capacità di ritenzione idrica del substrato, stadio dinamico del bosco, interventi selvicolturali.

RIPOPOLAMENTO FAUNA

INVERTEBRATI

Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes)

Specie inserita nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE, predilige le acque correnti, fresche, ben ossigenate e di buona qualità, con fondo di roccia, ghiaia e sabbia. Si può trovare anche in stagni, laghi e nei grossi fiumi di pianura. Ideali sono anche le risorgive e fontanili con temperature pressoché costanti durante l’anno e con una buona produttività.

Cerambice della quercia (Cerambyx cerdo)

Specie inserita in Allegato II della Direttiva 92/43/CE, predilige habitat boschivi maturi, con presenza di piante senescenti e malate; è generalmente associata alle piante appartenenti al genere Quercus.

Cervo volante (Lucanus cervus)

Specie inserita in Allegato II della Direttiva 92/43/CE, legata agli ambienti forestali evoluti, anche di limitata estensione.

Licena delle paludi (Lycaena dispar)

Specie inserita in Allegato II della Direttiva 92/43/CE, tipica delle aree umide, risulta diffusa in paludi, acquitrini, marcite e prati umidi. È associata alla pianta ospite (Rumex hydrolapathum).

PESCI

Lampreda padana (Lethenteron zanandreai)

Specie inserita negli allegati II e V della Direttiva 92/43/CEE; tipica dei tratti medio-alti dei corsi d’acqua e delle risorgive. Gli stadi larvali, detritivori e filtratori, colonizzano substrati sabbiosi e fangosi, conducendo vita fossoria. Nella Lista Rossa dei Pesci d’acqua dolce indigeni in Italia è considerata “in pericolo”.

Cobite (Cobitis taenia)

Specie inserita nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE; specie bentonica che popola ambienti assai diversi, purché il fondo sia sabbioso o fangoso e ricco di vegetazione. Frequenta sia acque correnti (fiumi, torrenti, rogge, ecc.) sia laghi e stagni.

Cobite mascherato (Sabanejewia larvata)

Specie inserita nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE; specie bentonica che popola ambienti assai diversi, purché il fondo sia sabbioso o fangoso e ricco di vegetazione. Frequenta sia acque correnti (fiumi, torrenti, rogge, ecc.) sia laghi e stagni.

Alborella (Alburnus alburnus)

Vive in diversi tipi di ambienti acquatici di pianura (grandi e piccoli corsi d’acqua, acque ferme dei bacini lacustri), purché le acque siano sufficientemente limpide e ossigenate.

Anguilla (Anguilla anguilla)

Specie con ampissima valenza ecologica, in grado di vivere in una straordinaria varietà di ambienti, preferisce substrati molli nei quali infossarsi durante i periodi freddi, ma si adatta anche a fondi duri, nei quali siano presenti anfratti e nascondigli.

Luccio (Esox lucius)

Specie tipica di acque ferme o poco correnti, che non devono però risultare torbide, né povere di ossigeno. Necessita di una ricca vegetazione subacquea per nascondersi durante l’atto predatorio e per riprodursi.

Spinarello (Gasterosteus aculeatus)

L’habitat caratteristico è costituito da corsi d’acqua planiziali di modeste dimensioni, a corrente lenta o moderata, con acque fresche e limpide, fondo sabbioso e ricco di vegetazione. Lo si può rinvenire anche nei laghi con buona trasparenza delle acque.

Panzarolo (Knipowitschia punctatissima)

Specie bentonica tipica degli ambienti di risorgiva, caratterizzati da acque limpide e ben ossigenate, moderatamente correnti, con temperatura quasi costante nel corso dell’anno, fondo sabbioso e discreta frequenza di vegetazione macrofitica.

Cavedano (Leuciscus cephalus)

Specie con ampia valenza ecologica, in grado di vivere in una grande varietà di ambienti: negli ambienti lacustri vive sia in acque oligotrofiche che eutrofiche. Tende comunque a prediligere acque limpide e fondali ghiaiosi.

Sanguinerola (Phoxinus phoxinus)

Vive nei tratti alti e medio-alti dei corsi d’acqua, in acque limpide, fredde e ricche di ossigeno, con fondali ghiaiosi. È comunque presente anche nelle risorgive e nei laghi oligotrofici.

Triotto (Rutilus erythrophthalmus)

È una specie gregaria e fitofila, che vive in acque ferme o a corso lento, ricche di vegetazione, con fondali sabbiosi o limosi.

Scardola (Scardinius erythrophthalmus)

Specie comunissima nelle acque a corso lento o stagnanti, dei tratti medio-bassi dei corsi d’acqua, dei canali, dei laghi meso – ed eutrofici e degli stagni, dove la vegetazione è ricca e il fondo è sabbioso o fangoso.

Tinca (Tinca tinca)

Specie con ampia valenza ecologica, che vive nelle acque stagnanti o a lento corso dei tratti medio-bassi dei corsi d’acqua, dei canali, dei laghi mesotrofici ed eutrofici e degli stagni, dove la vegetazione è ricca e il fondo è fangoso.

ANFIBI

Tritone crestato italiano (Triturus carnifex)

Presente in laghi di piccola estensione, stagni, pozze, canali e risorgive, preferibilmente con ricca vegetazione acquatica e dove le acque sono più calme. A terra, vive in campi, prati e boschi, mai troppo lontani dal sito di riproduzione.

Rana di Lataste (Rana latastei)

Tipico di boschi planiziali ricchi di fitto sottobosco; si reca in acqua esclusivamente per la riproduzione, prediligendo piccole pozze e laghi di piccola estensione.

Rospo comune (Bufo bufo)

Preferisce i boschi di latifoglie molto umide e con vegetazione fitta dove ama ripararsi; conduce vita terrestre, recandosi in acqua solo nel periodo riproduttivo.

Rospo smeraldino (Bufo viridis)

Frequenta prati e giardini. Nel periodo riproduttivo si rinviene in raccolte d’acqua, anche temporanee; è diffuso spesso in ambienti sabbiosi, anche con umidità moderata. Principalmente crepuscolare e notturno.

Raganella italiana (Hyla intermedia)

Specie arboricola vive su alberi, arbusti, canneti, in prossimità di ambienti umidi, anche temporanei e di limitata estensione.

RETTILI

Ramarro occidentale (Lacerta bilineata)

Legato alle zone boscate e ai margini tra aree aperte e zone con presenza di alberi ed arbusti.

Natrice dal collare (Natrix natrix) e natrice tassellata (Natrix tessellata)

Vivono presso i corsi d’acqua dolce del più vario tipo quali pozze, stagni, laghetti, rogge, canali, fontanili. La Natrice tassellata è più legata all’acqua rispetto alla Natrice dal collare.

Orbettino (Anguis fragilis)

E’ legato agli ambienti umidi dei boschi igrofili e delle ripe inerbite.

Saettone comune (Zamenis longissimus)

Legato alla presenza di adeguata copertura arborea/arbustiva, con presenza di spazi aperti.

Biacco (Hierophis viridiflavus)

Legato alle zone boscate e ai margini tra aree aperte e zone con presenza di alberi ed arbusti.

UCCELLI

Uccelli legati all’acqua durante il periodo di svernamento

Il SIC “Cave Danesi” è un’importante area per lo svernamento di numerose specie appartenenti all’avifauna acquatica. Tra queste possiamo citare numerose specie di anatre quali l’Alzavola, il Germano reale, il Mestolone, la Moretta e la rara Moretta tabaccata. Sempre tra le specie legate alla presenza di acqua, possiamo citare lo Svasso maggiore, il Tuffetto, la Folaga e la Gallinella d’acqua.

Uccelli legati all’acqua durante il periodo di svernamento e il periodo riproduttivo

Le aree boscate e le zone a canneto perimetrali ai bacini lacustri sono inoltre aree importanti per numerose specie di aironi, sia durante il periodo di svernamento (Airone bianco maggiore, Tarabuso) sia durante il periodo riproduttivo (Airone cenerino, Airone rosso, Garzetta, Nitticora, Airone guardabuoi, Sgarza ciuffetto, Tarabusino).

Uccelli legati all’acqua durante il periodo di nidificazione

Altre specie legate all’acqua durante il periodo di nidificazione sono il Martin pescatore, che si ciba di piccoli pesci catturati dai posatoi (rami o sassi posti in posizione dominante), e il Cavaliere d’Italia, trampoliere che con il lungo becco si nutre di invertebrati che trova nel fango o in zone acquitrinose.

Uccelli legati all’acqua durante il periodo riproduttivo

Durante il periodo riproduttivo, nelle zone a canneto è possibile udire i caratteristici canti del Porciglione, della Cannaiola comune, del Cannareccione, dell’Usignolo di fiume e dell’ormai raro Pendolino.

Passeriformi

Nelle fasce arboreo-arbustive perimetrali ai bacini lacustri, è possibile rinvenire il Picchio rosso maggiore e il Picchio verde, oltre a numerosi Passeriformi come la Capinera, l’Usignolo, il Merlo, la Cinciallegra, la Cinciarella, il Fringuello.

MAMMIFERI

Soricomorfi

All’interno dell’area sono presenti diverse specie appartenenti all’ordine dei Soricomorfi, i più comuni dei quali sono la Talpa europea, facilmente riconoscibile grazie ai caratteristici cumuli di terra prodotti dall’attività sotterranea, il Toporagno comune, tipico abitante di ambienti umidi ripariali e il Toporagno d’acqua, quest’ultimo legato alla presenza di acqua (bacini lacustri, stagni, canali, ecc.).

Roditori

Tra i Roditori, alcune specie legate agli ambienti boscati presenti intorno ai bacini lacustri sono il Moscardino (Muscardinus avellanarius) e il Ghiro (Glis glis), entrambi di abitudini arboricole, prevalentemente notturni e che costruiscono nidi dalla forma tondeggiante con foglie e muschio.

Carnivori

L’esistenza di numerosi Roditori e Soricomorfi, e di aree boscate in cui poter costruire la tana, permette la presenza di diverse specie appartenenti all’ordine dei carnivori, tra cui possiamo citare la Donnola (Mustela nivalis), la Faina (Martes foina), il Tasso (Meles meles) e la Volpe (Vulpes vulpes). Tutte queste specie si adattano facilmente agli habitat più vari, purché sia presente una buona eterogeneità ambientale.

Chirotterofauna

Per quanto riguarda, infine, la Chirotterofauna, sono presenti diverse specie di pipistrelli. Tra i più comuni possiamo citare Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii) e Pipistrello di Savi (Hypsugo savii), che frequentano i boschi e le foreste di ogni tipo, nonchè i più vari ambienti antropizzati, dalle zone agricole alle zone urbanizzate. Il Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus) e il Vespertilio di Daubenton (Myotis daubentonii) prediligono, invece, formazioni forestali a latifoglie alternate a zone umide.